La prima cosa da fare quando si vuole affrontare un problema è cercare di capire come funziona, al fine di poterlo risolvere in maniera più efficace.
Nel caso di un attacco di panico la maggior parte delle persone che ne soffre, nel modo di affrontarlo mette in atto inconsapevolmente certi comportamenti, dette “tentate soluzioni”, che a lungo termine peggiorano il problema piuttosto che migliorarlo o risolverlo.
Di solito i comportamenti che più frequentemente vengono utilizzati sono cercare di controllare le reazioni interne causate dal panico,chiedere aiuto ad amici e parenti per affrontare le situazioni ansiogene, evitare i luoghi o le situazioni che creano il panico e spesso utilizzare i farmaci.
Alla lunga la messa in atto di tali “tentate soluzioni” spesso porta invece alla perdita di controllo, ottenendo quindi l’effetto contrario, o piuttosto alla perdita della capacità di affrontare la situazione da soli o ancora evitando, al rischio, nella peggiore delle ipotesi, di non uscire di casa per anni.
Quindi, ciò che faccio quando ho in trattamento una persona che soffre di attacchi di panico èindividuare le sue specifiche tentate soluzioni disfunzionali e interrompere la loro messa in atto attraverso prescrizioni di comportamento paradossali e non (come scrivere ciò che sta accadendo, dedicare un certo intervallo di tempo della giornata a riflettere su alcuni aspetti del problema e compiere delle piccole, ma significative, azioni), che mettano la persona nella condizione di poter fronteggiare, con le proprie risorse, il problema e di poter assumere un atteggiamento di accettazione della paura.